Giacomo Bertagnolli
Dopo un giorno di riposo si riprendono le gare: il meteo (non proprio volto al bello per l'ultima gara) impone un cambio di programma ed il Gigante viene anticipato.
Anche questa specialità ci è molto congeniale e sappiamo di poter fare bene anche oggi.
Taglio il traguardo alzando le braccia e lanciando un urlo di soddisfazione; sento di aver fatto con Fabrizio una grande prima prova; infatti, il primo degli avversari è a più di tre secondi da noi. Già questo è un gran risultato, da amministrare bene, ma tutto può ancora accadere.
Partiamo per la seconda manche consapevoli delle nostre capacità e del nostro vantaggio, ma non possiamo sapere quanto abbiano spinto i nostri rivali, quindi: Avanti tutta!!!
Giunti sulla linea del traguardo, chiedo a Fabrizio: "Com'è?". Fabrizio controlla il tabellone e mi comunica il nostro risultato: "Primi!", che significa una terza medaglia olimpica, ma questa volta è quella del metallo più prezioso: l'Oro!
Non è solo una medaglia d'Oro, è l'oro Olimpico, il traguardo che ogni atleta, fin prima di iniziare la sua carriera, sogna di raggiungere.
Ed ecco il momento più emozionante: tutto il mondo aspetta di celebrare i campioni: in quel momento eravamo io e Fabrizio!
E l'Inno d'Italia suona ancora a PyeongChang! Dopo aver suonato per gli Ori delle ragazze delle Olimpiadi, Arianna Fontana, Michela Moioli e Sofia Goggia, questo è per noi! Una gara incredibile, senza lasciare nulla di intentato, senza trattenerci, senza calcolare, dando tutto in ogni curva, prendendo ogni rischio possibile per portare a casa un Oro.
Proprio durante la premiazione si è abbattuta sulla Medal Plaza una specie di tormenta di vento, nebbia e pioggia, che ci ha nascosto a fotografi e telecamere... Medaglia bagnata... medaglia fortunata?
Cinque gare, una per specialità: